Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 6 maggio 2013 Come uscire dalla crisi, rilanciare l’economia su modelli più sostenibili rispetto al passato, creare occupazione possibilmente qualificata per i giovani. Sono domande pressanti che i governi a tutti i livelli si stanno ponendo. Si cercano soluzioni immediate, con riscontri a breve termine. Se si volessero fare le cose più seriamente, si dovrebbero impostare percorsi di lungo periodo. Ma non si va lontano se non si investe sui giovani e se non si opera per costruire un ecosistema favorevole all’innovazione, alla creatività, alla tecnologia. Anche per questo il Comitato delle regioni dell’Unione europea assegna annualmente il riconoscimento di «regione imprenditoriale d’Europa», che nel 2012 ha visto prevalere la regione di Helsinki, in Finlandia, che da anni pone al centro del proprio sviluppo la promozione dell’imprenditorialità tra i giovani. Nell’area urbana di Helsinki (l’intera regione conta poco più di un milione e mezzo di abitanti) opera da anni l’«Innovation hub» di Otaniemi, considerato il numero uno in Europa, dove convivono e cooperano università, centri di ricerca, imprese. L’università Aalto con i suoi 20 mila studenti e 350 docenti fornisce il capitale umano (io preferisco parlare di «persone») sul quale investire, l’interfaccia per oltre 800 aziende - tra cui colossi come Nokia ma anche mini-imprese - e 20 centri di ricerca e di eccellenza, tra i quali uno dei sei nodi dell’European Institute of Information Technology (e per memoria ci piace ricordare che un altro dei 6 nodi è stato istituito a Trento). La presenza fisica di queste realtà non determina automaticamente processi che invece vanno attivati con il concorso e la convinzione di tutti. Altrimenti non sarebbe possibile far nascere annualmente 60-80 nuove start-up all’anno, soprattutto nei settori innovativi ad alto contenuto tecnologico e creativo. I partner locali, supportati dall’ente pubblico e dalla disponibilità di fondi d’investimento, hanno creato negli ultimi anni diverse soluzioni quali Aalto venture garage, Laurea business ventures, Startup Sauna, Aalto design factory, Urban Mill, eccetera. Chi fosse interessato a questi organismi potrà trovare in rete le informazioni. Quello che qui serve evidenziare è che queste iniziative consistono i luoghi di incontro, confronto, scambio di informazioni tra sistema dell’istruzione, ricerca e imprese. Continuo e costante, non occasionale. Ciò significa che le imprese non entrano a scuola o all’università solo per una presentazione, ma che affidano anche consulenze, accolgono studenti interessati o meritevoli. Ad Aalto, ma anche in tante altre realtà nel mondo, alcuni servizi universitari aperti anche all’esterno sono affidati a non profit di studenti. Come se ad esempio il Centro congressi di Sardagna fosse gestito da una coop di laureandi o neo-laureati. Presso l’InnoOmnia Imprenditorial Hub si offrono opportunità a migliaia di studenti di ricevere un’adeguata educazione all’imprenditorialità, fianco a fianco di imprenditori. E l’Ace non è una bevanda, ma l’Aalto center for entrepreneurship, che coordina le attività per l’avvio fin dall’università di nuove imprese giovanili. Ora, non è detto che ciò che va bene per la Finlandia possa andar bene ovunque. Ma è vero che se si vuole migliorare, occorre imparare dai migliori. Anche per questo motivo con i colleghi capigruppo di maggioranza abbiamo presentato una proposta di legge per favorire l’educazione all’imprenditorialità dei giovani, partendo dalle indicazioni dell’Unione europea - per la quale si tratta del miglior investimento contro la crisi - e cercando di proporre per il Trentino almeno una parte di quanto in Finlandia stanno implementando da anni puntando a fare della regione di Helsinki una delle più avanzate al mondo, al pari della Silicon Valley e di poche altre realtà americane, europee e dell’Asia. Il Trentino ha investito molto, sia nell’istruzione e ricerca, sia nelle infrastrutture tecnologiche. Abbiamo creato i presupposti per essere una delle regioni più avanzate d’Europa, ma ci mancano rapporti più soldi con il tessuto imprenditoriale e con la società civile più in generale. Dobbiamo pertanto rafforzare i ponti, favorire la creazione di contesti creativi. Soprattutto, dobbiamo avere fiducia nei giovani. Affidare loro responsabilità e strumenti. In un contesto di risorse decrescenti una delle prospettive possibili è quella in cui i giovani sappiano diventare imprenditori di se stessi, creando con i loro progetti e le loro idee il lavoro che altrimenti rischierà di restare solo un miraggio. A Helsinki non si respira solo aria fredda. Ma anche aria di nuovo, di fiducia, di volontà di mettersi in gioco, di creare un mondo migliore grazie anche all’arte ed alla creatività. Il Trentino è già sulla buona strada, a differenza della gran parte del Paese. Si tratta di fare ancora un passo in avanti. Roberto Bombarda
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